MONUMENTI
Villa Augustea
Rappresenta i resti di un edificio monumentale del II secolo d. C. sepolto dall’eruzione del Vesuvio del 472 d. C. Lo scavo archeologico sorge nei pressi della Masseria di Starza della Regina alla periferia nord di Somma. Il cantiere è in opera dal 2002 per conto della Missione Archeologica dell’Università di Tokyo su concessione del Ministero dei Beni Culturali. L’area era stata già indagata nel 1930 dalla Sovrintendenza ai Beni Archeologici per il rinvenimento di opera muraria sospetta. L’indagine durata un paio di anni concluse che si trattava della presenza di un edificio romano monumentale risalente al I secolo a.C. e sepolto dall’eruzione del 79 d. C.
Si ipotizzò addirittura di trattarsi della villa dove l’imperatore Ottaviano Augusto, secondo lo storico Tacito, morì (“apud Nolam”). L’opera nel 1935 fu abbandonata ricoprendo di nuovo il rudere. Gli archeologi giapponesi invece hanno chiarito che l’edificio scoperto risale al II secolo d. C. e che l’eruzione interessata è quella del 472 d. C.
Lo scavo ha portato alla luce diversi ambienti riconducibili all’ingresso di una grande villa che si dovrebbe estendere per diverse migliaia di metri. L’opera muraria è ricca di affreschi, mosaici, decorazioni, colonne e capitelli. Nel 2005 sono state rinvenute due pregevoli statue di marmo ora in mostra al Museo Storico Archeologico di Nola. La prosecuzione dell’indagine ha portato nell’anno 2023 alla scoperta di un altro edificio risalente al I secolo a.C. e sepolto, questo sì, dall’eruzione del 79. Insomma si è alla presenza di un sito di epoca romana di grande interesse storico e geologico, ricchissimo di opere artistiche di grande rilievo.
Complesso S. Maria del Pozzo
E’ uno dei monumenti più interessanti di tutta la regione Campania. Si presenta su tre livelli di tre epoche diverse. Si parte dal XVI secolo: chiesa e convento costruiti nel 1510. Si scende poi in una chiesa di epoca bizantina costruita intorno al IX secolo d. C. per poi arrivare nell’ambiente più profondo (quota meno 10 metri circa) di epoca romana. E’un vero salto nel tempo lungo circa duemila anni. Con la chiesa superiore voluta dalla Regina aragonese Giovanna IV di Napoli e donata all’ordine Francescano. Con la chiesa inferiore restaurata da Re Roberto d’Angiò nel 1333. Con affreschi sotterranei di grande pregio (dai bizantini, attraverso il ‘300, fino al ‘700) con opere pittoriche incredibili e di estrema bellezza.
Complesso San Domenico
Sorge nel centro della città con una enorme fabbrica comprendente il convento, il chiostro, la chiesa più grande della provincia e la singolare torre campanaria. Fu costruito nel 1294 da Re Carlo d’Angiò e donato all’Ordine Domenicano. Di origine gotica la struttura ha subito una pesante trasformazione nel 1700.
Mura Aragonesi
Una vera e propria fortificazione che racchiude il rione Casamale, con al centro la chiesa Collegiata. Di certo l’opera muraria ha subito una ristrutturazione per opera di Re Ferrante d’Aragona nel 1467 dopo il rovinoso assedio contro Lucrezia d’Alagno. Forse è di origine normanna secondo alcuni o di origine angioina secondo altri. Ha connotati molto interessanti con le dodici torri lungo il perimetro e le quattro porte di ingresso. L’intera struttura è compresa nei confini del Parco Nazionale del Vesuvio che con il Casamale presenta così l’unico centro storico di tutta l’area protetta.
S. Maria a Castello
Stiamo sul Monte Somma a quota 450 metri slm in pieno Parco Nazionale del Vesuvio. Il monumento religioso comprende una chiesetta e l’annesso piccolo convento. L’attuale aspetto risale al XVII secolo e costruito dopo l’eruzione del 1631 che devastò l’area e una precedente cappella. Il tutto sorge sulle fondamenta del castello normanno costruito intorno al XI secolo per opera dei Normanni. Probabilmente insieme alle fortificazioni del Casamale, poi dette “aragonesi”, costituiva una vera e propria fortezza inespugnabile. Purtroppo costruito sui fianchi del Vesuvio presentava il suo forte lato debole: i continui terremoti. Così tra eruzioni, scosse ed alluvioni la sua vita è durata una manciata di secoli per cui adesso sono visibili pochissimi resti tra cui una piccola torre a nord-est e squarci di possenti fondazioni a sud e a est. Di sicuro è sopravvissuto il toponimo “castello” che ce lo fa solo immaginare.
Colleggiata - S. Maria Maggiore
Al centro del Borgo Casamale, su una piccola altura, con un ampia scalinata in pietra vesuviana, sorge la chiesa Collegiata. E’ un vero gioiellino artistico e architettonico. Fu costruita nel 1600 al posto della chiesa dei padri Eremitani di Sant’Agostino per bolla papale di Clemente VIII del 1599. Di impianto romanico a navata unica conserva diverse opere d’arte. Si parte dalla pala d’altare di Angiolillo Arcuccio (1494?) fino ad arrivare alla Madonna della Sagrestia di Pacecco De Rosa.
Notevole il coro ligneo forse proveniente, insieme alla pala d’altare, dalla chiesa preesistente. Ma non manca di stupire l’organo settecentesco ed il pulpito. Su tutto campeggia il grande soffitto a cassettoni decorato in oro di inizio 700. Dalla Collegiata partono le processioni più significative di Somma. La processione del Cristo Morto (venerdì santo), la processione di San Gennaro (patrono della città) e la processione di Santa Maria della Neve nella cui ricorrenza, 5 agosto, ogni quattro anni (l’anno dei mondiali di calcio) si svolge la Festa delle Lucerne.